L’estate si avvicina: quale occasione migliore per pianificare una meritata vacanza? Grazie all’intelligenza artificiale (IA) tutto questo è possibile grazie a un semplice click.

Prenotazioni, trasporti, alloggi, visite guidate: l’intero settore del turismo ha subito cambiamenti profondi a causa dell’introduzione delle nuove tecnologie.

Ci siamo chiesti come il digitale abbia influenzato il modo di fare e pensare il turismo: ecco cosa abbiamo scoperto.

Turismo + intelligenza artificiale = smart tourism

Alcuni lo definiscono turismo 4.0, altri smart tourism.

In qualsiasi modo lo vogliate chiamare, anche il turismo è stato profondamente influenzato dalle nuove tecnologie, quali i big data e l’intelligenza artificiale.

Queste innovazioni hanno profondamente cambiato il nostro modo di pianificare e vivere le vacanze. Pensiamo soltanto al modo in cui cerchiamo un alloggio, prenotiamo un viaggio o partecipiamo a una visita guidata. Le piattaforme di prenotazione, espressione del nuovo paradigma della sharing economy, hanno riscritto il nostro modo di pensare al turismo.

Vediamo nel dettaglio come.

L’intelligenza artificiale, i trasporti e la nuova smart mobility

Il primo elemento che caratterizza il turismo 4.0 è certamente lasmart mobility. Essa rappresenta un nuovo modo di concepire il settore della mobilità.

Negli ultimi anni si è posta l’esigenza di guardare al settore dei trasporti in un’ottica innovativa, favorendo le soluzioni basate sull’efficienza e la sostenibilità. Si tratta di profili particolarmente importanti, soprattutto quanto il viaggio prevede spostamenti molto lunghi.

Le soluzioni proposte sono state sostanzialmente due, entrambe elaborate grazie a sistemi di intelligenza artificiale.

La prima ipotesi comprende la condivisione dei mezzi di trasporto. Si tratta della cosiddetta sharing mobility, una “specie” della sharing economy. Questa soluzione innovativa consente ai turisti di spostarsi condividendo mezzi, spazi e percorsi con altri utenti per muoversi in modo più efficiente, rapido e rispettoso dell’ambiente.

Esempi di mobilità condivisa possono riguardare il car sharing (con Uber o Blablacar), bike sharing, scooter sharing, ma anche il boat sharing.

Prenotazione con un click? Tutto merito dell’intelligenza artificiale

La seconda soluzione riguarda l’automazione dei processi di prenotazione dei viaggi, anch’essa basata sull’intelligenza artificiale applicata al turismo.

In tale categoria rientrano le soluzioni di prenotazione “intelligenti” e i servizi di comparazione dei prezzi per singolo servizio. Esse permettono all’utente di organizzare facilmente un viaggio in maniera autonoma, senza intermediazioni e senza costi aggiuntivi.

Alla base di questa forma di turismo 4.0 troviamo le piattaforme, le quali svolgono spesso un ruolo accessorio rispetto alla conclusione del rapporto contrattuale tra compagnia di trasporto e utente. I servizi secondari offerti comprendono, ad esempio, la gestione dei pagamenti e degli incassi, la scelta delle condizioni di trasporto offerte dal vettore, l’assistenza alla clientela.

Si tratta spesso di servizi rientranti tra i “servizi della società dell’informazione” già disciplinati dalla direttiva 2000/31/CE, e soggetti alle relative disposizioni e alle eventuali normative di settore (es. in materia di trasporto) che interessano il rapporto sorto tra utente e compagnia di trasporto.

E’ importante ricordare, inoltre, che nell’ambito dei rapporti conclusi con consumatore (c.d. B2C) dovrebbe applicarsi anche la disciplina stabilita dal Codice del consumo, di regola più severa.

Il futuro del turismo è touchless

Complice anche l’emergenza sanitaria, molti attori del settore turismo hanno reinterpretato la propria offerta di prodotti e servizi in chiave contactless. Grazie all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e dispositivi IoT è oggi possibile vivere un’esperienza di viaggio in tutta sicurezza.

Questa attenzione particolare rivolta al contactless caratterizza soprattutto l’ambito della scelta dell’alloggio e del pernottamento presso le strutture ricettive.

La finalità di garantire la massima sicurezza dei viaggiatori non è, però, l’unico fattore dirimente. Alla base di questa spinta digitale al turismo troviamo anche il desiderio degli albergatori e degli hosts di rendere alcuni processi più efficienti.

Tra questi ricordiamo soprattutto la fase di accomodation, rivoluzionata proprio grazie all’uso di sistemi di intelligenza artificiale. Il touchless check-in può avvenire, ad esempio, tramite il riconoscimento facciale oppure tramite web app, grazie al supporto di un concierge virtuale in grado di gestire in maniera automatizzata l’accoglienza degli ospiti.

Turismo al giusto prezzo, grazie all’intelligenza artificiale

Non solo l’accoglienza degli ospiti in struttura, ma anche la fase di prenotazione appartiene oggi alla categoria del turismo touchless.

Grazie alle piattaforme di hosting come AirBnB e Booking l’utente può effettuare la prenotazione online direttamente dal proprio device. L’interazione tra cliente e titolare della struttura avviene quindi da remoto e non richiede alcun contatto diretto tra le parti.

In questi casi, il ruolo della piattaforma digitale è spesso pervasivo e condiziona alcuni elementi-chiave della transazione economica, quali il prezzo o le condizioni del servizio.

Molte di queste piattaforme utilizzano infatti algoritmi di dynamic pricing che consentono di fissare il prezzo migliore applicabile al singolo utente. L’intelligenza artificiale, cioè, è in grado di stabilire il prezzo massimo che il singolo viaggiatore è disposto a spendere per ciascuna transazione e, sulla base di questo, fissa il corrispettivo per la prenotazione.

In questo modo il prezzo applicato assicura all’hosting il più alto margine di guadagno.

Viaggiare stando a casa: il turismo virtuale

Il 2021 è stato l’anno del turismo virtuale.

Già durante l’ultimo lockdown moltissime realtà, tra cui musei e parchi tematici, hanno elaborato soluzioni digitali per permettere agli utenti di vivere esperienze di intrattenimento senza uscire da casa.

Per esempio, il Museo del Louvre ha lanciato il primo progetto di realtà virtuale ispirato al capolavoro leonardesco ‘Mona Lisa: Beyond the Glass’.

In cosa consiste? La realtà virtuale prevede l’uso di un visore apposito, che aiuta l’utente a entrare in un ambiente digitale molto simile a quello reale. Grazie all’uso di immagini e suoni, l’individuo può muoversi e interagire con ciò che lo circonda “come se” si trovasse in quel dato luogo fisico.

A questo progetto sono seguite molte altre iniziative basate sull’utilizzo della realtà virtuale o aumentata e su strumenti digitali alternativi volti a favorire il coinvolgimento dei visitatori “virtuali”.

Tecnologie indossabili come occhiali 3D, sensori di movimento e simulatori from-home permettono agli utenti di vivere un’esperienza unica.

Oltre l’intelligenza artificiale: il turismo nel metaverso

Quanto abbiamo detto avviene già nel nostro presente. Ma come sarà il turismo del futuro? Quale sarà la prossima frontiera da abbattere?

La risposta è intuibile. Il futuro – non molto lontano – del turismo virtuale sarà certamente…il meta-turismo.

Il Metaverso, cioè, sta conquistando pian piano anche il settore del turismo e ne sta cambiando i paradigmi. I primi progetti sono ancora in fase di sperimentazione e dovremo aspettare ancora un po’ prima di capire come il turismo ne sarà influenzato.

Sono già stati lanciati dei progetti pilota. La città di Seul (Corea del Sud), per esempio, ha annunciato che dal 2023 organizzerà il proprio Festival delle Lanterne anche nel Metaverso, permettendo così a turisti di tutto il mondo di prendervi parte.

E per quanto riguarda i pagamenti? Anche questi potrebbero essere stravolti dall’avvento del cosiddetto web3.

Ci riferiamo, in particolare, alla tecnologia blockchain per la gestione delle transazioni e agli utility token – una categoria particolare di Non Fungible Token – per l’accesso a servizi ed esperienze esclusive.

Turismo e pandemia. Come ripartire?

Il settore del turismo è stato tra quelli più colpiti dalla recente emergenza sanitaria, complici le misure di contenimento del virus e il venir meno dell’affluenza di una quota importante di viaggiatori stranieri. Nel complesso, nel 2021 si è registrato un calo di fatturato lungo l’intera filiera pari a circa il 20%.

Come ripartire?

La crescita del settore turistico deve passare necessariamente per una maggiore digitalizzazione dell’intera filiera, anche facendo maggior ricorso all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie.

Il digitale rappresenta il principale fattore di accelerazione di questo settore e impone un ripensamento dei processi di accomodation e trasporto.

L’intelligenza artificiale e le nuove soluzioni digitali riusciranno a salvare il mercato dell’ospitalità?