L’espressione “social detox” rimanda all’idea dei benefici da un netto distacco social e dall’interazione virtuale a vantaggio della “connessione” con il mondo delle relazioni reali. Il “digital detox”, invece, è un passaggio ulteriore. Si tratta di riuscire a staccarsi progressivamente dalla dipendenza a dispositivi ormai diventati una sorta di prolungamento articolare (lo smartphone su tutti).

Dagli spostamenti ai pagamenti, dalla programmazione di un viaggio agli ultimi aggiornamenti sul meteo. Quante questioni vengono risolte con un semplice tocco sulla tastiera evitando inutili trafile, verrebbe da pensare.

Eppure, sempre più frequenti e nuovi sono anche i disturbi della personalità associati a questa situazione di continua interfaccia con il digitale. In parallelo alla comodità di poter fare moltissime cose, sono accresciute anche le situazioni di disturbo: dalla dipendenza da internet alla Nomofobia (NO Mobile PHobia), dalle problematiche connesse alla salute psicologica negli adolescenti a quella degli adulti.

I sintomi associati ai nuovi disturbi sono vari e preoccupanti; l’impossibilità di connettersi genera frustrazione, noia, irritabilità, malumore e nervosismo. A risentirne, prima di tutto, è l’aspetto più importante e prezioso della vita delle persone: il rapporto umano.

I benefici del social detox

Uno studio sperimentale dell’Università della Pennsylvania sulla disintossicazione social ha dimostrato che un social detox in cui si limitavano i social a 10 minuti al giorno ha portato benefici alle persone coinvolte.

Tante sono le cose che si possono riscoprire liberando tempo. Dal piacere della lettura a nuove abitudini all’aria aperta ma soprattutto la serenità che deriva dal non sentire il bisogno del controllo e dell’aggiornamento in rete. Liberarsi dalla “gratificazione istantanea” e dal meccanismo della “ricompensa” che suscitano un rilascio di dopamina ad ogni notifica e like, infatti, permette di concentrarsi su attività di gratificazione duratura, recuperando quasi due ore (in media) di tempo utile.

Sarà possibile anche farsi coinvolgere dalle esperienze che si vivono nel momento presente, spesso snaturate dal dover soddisfare l’ansia da “prestazione social” della documentazione in tempo reale.

Non meno rilevante è anche il benefico apportato al miglioramento dell’umore. È stato infatti dimostrato che più tempo si trascorre sui social, maggiore è la probabilità di sviluppare forme di depressione. La disconnessione dalla realtà generata dai social rischia spesso di guastare i rapporti interpersonali e l’approccio umano, degradando la qualità della vita relazionale.

Infine, effettuare un periodo di social detox contribuisce a smettere di essere competitivi. I ricercatori hanno evidenziato come la maggior parte delle persone che utilizza i social tende ad entrare in competizione con le vite degli altri, ricreandosi in mente complessi di inferiorità e sviluppando anche un’ansia social da prestazione.

Come in ogni ambito, un periodo di social detox e una rinnovata consapevolezza nell’utilizzo sono elementi equilibratori importanti per avere benefici e rimettersi in carreggiata con più serenità.

Social detox: riscoprire la libertà della relazione

Un primo passo “rivoluzionario” della quotidianità e ricco di benefici del social detox consiste nel recupero di autenticità nelle relazioni umane. Navigando sui social si corre spesso il rischio di assuefarsi ad una realtà di relazione molto superficiale.

Uno studio della prestigiosa Harvard Business Review condotto nel 2017 lo testimonia: felicità e tempo sui social sono inversamente proporzionali. La ricerca sottolinea come “l’uso dei social media porta a sminuire le relazioni faccia a faccia, riduce gli investimenti in attività significative, aumenta l’abitudine sedentaria e incentiva la dipendenza dall’opinione delle altre persone”. Nello specifico, lo studio riporta come il livello di benessere di una persona sia compromesso dall’uso abituale di Facebook e come questo influenzi anche i parametri della salute mentale.

Davanti a quella che BMC Medicine definisce “La pandemia del 21° secolo”, è importante domandarsi se non sia il caso di scoprire alcuni suggerimenti utili per liberare il nostro tempo!

Suggerimenti pratici per un detox efficace

Se lo smartphone è la prima cosa che si controlla al mattino, se per tante cose “non c’è tempo” ma il cellulare porta via ore senza accorgersene, se la reazione dei followers è capace di giostrare l’umore… forse è il caso di applicare qualche strategia per recuperare tempo, benessere e relazioni.

L’indagine “Digital 2021” di Hootsuite e We are social rileva che in Italia, nel 2021, abbiamo trascorso in media un’ora e 52 minuti al giorno sui social network: ben 681 ore annue, ovvero 28 giorni, quasi un intero mese! Quanta concentrazione usata in modo poco attento e improduttivo, quanta ansia e stress generati!

“Sconnettere” la mente dal mondo virtuale richiede azioni decise e buona volontà: ecco quindi  alcuni esempi per ottenere benefici dal social detox.

Recuperare un vecchio modello di smartphone

Riutilizzare un cellulare di vecchia generazione dotato solo delle funzionalità essenziali di telefonia e messaggistica è sicuramente un disincentivo alla navigazione social. Per non parlare delle fotocamere modeste, nessuno aggiornerebbe più la home di Instagram con uno scatto da 5MP!

Spegnere i dispositivi in un momento di abituale utilizzo

Nei ritagli di tempo troppe volte la prima cosa che facciamo in automatico è compulsare lo smartphone alla ricerca dell’ultima reazione. Quando poi la notifica sperata non compare nella home ecco che, più o meno impercettibilmente, veniamo colti da impazienza e nervosismo.

Ancora più facile è scivolare nell’esplorazione compulsiva dei social nei momenti di pausa senza un motivo che non sia distrarsi. Ecco che scorrono in successione reel, stories, link, post, pubblicità, umori…

Imporsi lo sforzo, se si è da soli, di consumare il pranzo e bere il caffè in compagnia di un buon libro, o, se possibile, assaporando un paesaggio, è un modo efficace di introdurre una nuova routine a sostituzione della navigazione in un momento quotidiano di stacco.

Pulizia del superfluo

Una strategia light potrebbe consistere nell’eliminare quei contatti con i quali non si condivide nulla vita reale. Ripulire i social da tutti quei followers o “amici” con i quali non avremo più modo di scambiare una parola o che addirittura non abbiamo mai conosciuto, aiuta ad avere meno “novità” sulle quali curiosare.

Permetterebbe inoltre di lenire quella tendenza molto diffusa a mostrare un’immagine social ai contatti con i quali nella realtà non si condivide nulla, creando una “conoscenza” del tutto artificiale.

Una breve guida alle App di monitoraggio

Non mancano nemmeno strumenti incorporati negli stessi devices per beneficiare del social detox.

Per Android e iOS una delle App gratuite più installate è Flipd. Le principali funzionalità sono il “light lock” e il “full lock”. La prima si regge sulla buona volontà dell’utente: permette di tenere traccia della quantità di tempo in cui si è stati volontariamente scollegati. Il “full lock”, invece, consente di bloccare l’utilizzo di alcune app a scelta per un certo periodo. L’app è disponibile gratuitamente con possibilità di accedere ad ulteriori funzionalità abbonandosi all’account premium.

Un’altra applicazione funzionale è Offtime, disponibile sia per Android che sull’Apple store, è gratuita. Si possono selezionare le app da tenere mute con opzione di blocco anche per telefonate e SMS. Per programmarne l’utilizzo è possibile impostare la durata del blocco: da tre minuti fino a mezza giornata.

Un’altra app interessante, disponibile solo su Android, è Siempo. Il punto di forza è che non è pensata direttamente per non utilizzare il cellulare ma per ridurne l’uso, disincentivando le perdite di tempo. Tramite l’applicazione si può disporre nella home un paesaggio aperto, proporre un messaggio motivazionale ad ogni attivazione e spostare l’icona delle varie applicazioni. Molti movimenti che si fanno sullo schermo sono infatti automatici. Tramite questa funzionalità di smistamento e di imbruttimento dei loghi delle app sarà possibile disincentivare efficacemente l’apertura automatica delle pagine social. Ovviamente, nell’app è anche possibile attivare una modalità di silenziamento notifiche. Nel loro complesso le funzionalità intelligenti del servizio agiscono sui punti di forza dello smartphone, rendendolo molto meno accattivante.

Infine, merita di essere citata anche Forest: stay focused l’app per Android e iOS che incentiva a sconnettersi tramite una coinvolgente idea. Più si lascia inattivo il cellulare, più se ne darà ad un seme virtuale di crescere e divenire pianta. Se progressivamente si attiva un buon virtuosismo si ottengono nuovi semi come ricompensa. Attraverso il gaming ognuno potrà creare un bel giardino virtuale. Le particolarità non si fermano qui: grazie alla partnership tra Forest e “Trees for the future” si può contribuire a far nascere vere e proprie piante negli angoli verdi del pianeta.

Social detox e diritto alla disconnessione

Abbiamo finora parlato di benefici da social detox rispetto alla gestione del tempo libero. È però importante ricordare che si sta affermando anche un diritto alla disconnessione in ambito lavorativo. Lo scopo è quello di contemperare produttività e prevedibilità dell’orario di lavoro.

Lavorare da casa, rispondere alle mail o alla chat aziendale crea delle aspettative gravose sul lavoratore e ne estende la “connessione all’impegno lavorativo”. Il prolungamento della reperibilità social da lavoro crea spesso situazioni di stress, pressione e inconciliabilità degli impegni. L’attenzione delle istituzioni europee e, più di recente, nazionali, è massima. Centrale è la concertazione fra parti sindacali e aziende per l’attuazione di accordi collettivi che attuino e tutelimo tale diritto.