Se vuoi sfruttare le tue abilità culinarie, ma temi che possa essere troppo oneroso avviare un’attività di ristorazione tradizionale, aprire un home restaurant potrebbe essere la soluzione perfetta per te. Se ne hai già sentito parlare, ma sei incerto su quali siano le regole da seguire, in questo articolo ti aiuteremo a fare chiarezza.

Innanzi tutto, cos’è un home restaurant? Si tratta di una sorta di “ristorante in casa”. Chi svolge questa attività prepara le pietanze e le somministra ai clienti nella propria abitazione. L’home restaurant è da tenere distinto dall’home food: in questo secondo caso l’attività consiste nella produzione domestica di alimenti che vengono venduti in sede o attraverso eCommerce. A tal proposito, se sei interessato ad aprire un eCommerce non perderti il nostro articolo dedicato.

Home restaurant: il quadro normativo attuale

Anche l’home restaurant, insieme ad Airbnb, Uber, pay per drive, costituisce un esempio di sharing economy. Si tratta di un modello economico che prevede la condivisione di beni, servizi e informazioni tra individui, favorito dall’Unione Europea.

Nonostante l’home restaurant si stia diffondendo sempre di più, attualmente la disciplina vigente è lacunosa. Vi è stato un tentativo di introdurre una disciplina legislativa nel 2017, attraverso il DDL n. 2647. Tuttavia, a seguito delle forti critiche suscitate dal disegno di legge, che rendeva necessario per esercizio dell’attività l’utilizzo di piattaforme digitali, e del parere negativo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il progetto di riforma è naufragato.

Attualmente non vi è una legge speciale che regola l’attività di home restaurant, ma si ritiene applicabile la L. 287 del 1991 che disciplina le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. L’attività di somministrazione è infatti definita: “la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in una superficie aperta al pubblico, all’uopo attrezzati.” (art. 1, comma 1). Dunque, la disciplina è applicabile anche se il consumo degli alimenti avviene in un’abitazione privata, come nel caso di home restaurant.

Chi può aprire un home restaurant?

Per poter esercitare un’attività di home restaurant è necessario essere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità previsti dall’art. 71 d.lgs. 59/2010.

Per quanto riguarda l’onorabilità, non può esercitare l’attività chi è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza o è stato condannato per la commissione di determinati reati.

Soddisfi invece i requisiti professionali se, alternativamente:

  1. per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, hai esercitato un’attività d’impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, o se hai prestato la tua opera presso tali imprese in qualità di dipendente qualificato.
  2. Sei “in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.”
    Per poter consultare l’elenco dei titoli di studio validi, si fa riferimento alla Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) del 15 aprile 2011, n. 3642/C

Se non hai un background nella ristorazione e sei semplicemente un appassionato di cucina, c’è comunque un’ulteriore possibilità. Per soddisfare i requisiti di professionalità è sufficiente verificare quali corsi SAB (Corso di somministrazione alimenti e bevande, vecchio REC) sono riconosciuti dalla tua Regione, e che tu consegua la relativa abilitazione.

Quali sono gli adempimenti necessari per aprire un home restaurant?

Se sei in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità, non ti resta che seguire alcuni semplici passaggi e poi potrai aprire il tuo home restaurant.

In particolare, possiamo raggruppare gli adempimenti principali all’interno di tre aree:

  • Possesso di una certificazione per l’esercizio di un’attività economica
  • Rispetto delle normative igienico-sanitarie
  • Rispetto degli adempimenti fiscali

Certificazione per l’esercizio di un’attività economica: SCIA sì o no?

Per poter aprire un home restaurant è necessario presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività? Si tratta di uno dei quesiti più dibattuti, dal momento che si segnalano posizioni contrastanti.

Stando alla risoluzione del Ministero dello Sviluppo Economico (n. 50481/2015), essendo l’home restaurant attività di somministrazione di alimenti e bevande è necessario richiedere la SCIA. In tal senso si è allineata anche la giurisprudenza amministrativa successiva.

Tuttavia, una recente sentenza del Giudice di Pace di San Miniato (PI) sembra affermare esattamente il contrario. Il Giudice di Pace ha evidenziato che la risoluzione del MISE prevede l’obbligo di richiedere SCIA solo quando l’attività di home restaurant si svolge in “zone tutelate”. Negli altri casi, dunque non sembrerebbe obbligatorio richiedere la SCIA. Si tratta di una pronuncia che ha nuovamente aperto il dibattito circa la necessità o meno di questo adempimento.

Stanti le incertezze normative e giurisprudenziali, si consiglia comunque – onde evitare sanzioni amministrative – di informarsi presso il proprio Comune o gli uffici regionali preposti. La SCIA richiede comunque una procedura abbastanza semplice. È sufficiente presentare le dichiarazioni attestanti il possesso dei requisiti richiesti presso lo sportello unico del Comune in cui è sito l’immobile da adibire a home restaurant. Successivamente è possibile iniziare a svolgere l’attività (art. 19, 19 bis L. 241/90)

Rispetto delle normative igienico-sanitarie: cos’è l’HACCP?

Per aprire un home restaurant è inoltre necessario garantire il rispetto di standard di sicurezza prescritti dalla disciplina vigente in materia igienico-sanitaria. Si ritiene infatti applicabile anche agli home restaurant il Regolamento (CE) N. 852/2004, che “stabilisce le norme generali in materia di igiene dei prodotti alimentari destinate operatori del settore alimentare” (OSA).

Ai sensi dell’art. 1, invece, il Regolamento non è applicabile:

  1. alla produzione primaria per uso domestico privato;
  2. alla preparazione, alla manipolazione e alla conservazione domestica di alimenti destinati al consumo domestico privato;
  3. alla fornitura diretta di piccoli quantitativi di prodotti primari dal produttore al consumatore finale o a dettaglianti locali che forniscono direttamente il consumatore finale;
  4. ai centri di raccolta e alle concerie che rientrano nella definizione di impresa del settore alimentare solo perché trattano materie prime per la produzione di gelatina o di collagene.

Il regolamento prevede l’obbligo in capo all’OSA di rispettare i requisiti della legislazione alimentare stabiliti dal Regolamento (CE) N. 178/2002, nonché di dotarsi di programmi di prevenzione e controllo del rischio basati sul sistema HACCP.

L’HACCP (Hazard analysis and critical control points) è un sistema che consente di aiutare gli OSA a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare. In particolare, se vuoi aprire un home restaurant, dovrai frequentare un corso di formazione sui principi dell’HACCP e conseguire un attestato. Le modalità di formazione e la durata della validità del certificato HACCP sono stabilite da leggi regionali. In ogni caso sono molto diffusi anche i corsi di formazione online, che possono permettere di conciliare meglio gli impegni e agevolarti nel tuo sogno di aprire un home restaurant.

Tuttavia, potresti essere esonerato dall’obbligo di conseguire l’attestato HACCP nel caso in cui tu abbia un titolo di studio che preveda l’approfondimento puntuale di tematiche connesse alla scienza degli alimenti. Ad esempio, se nel caso in cui tu abbia conseguito un diploma di istituto alberghiero o un diploma di istituto per agricoltura o agrotecnici o una laurea in biologia, medicina, medicina veterinaria, scienza della nutrizione, biotecnologie. In ogni caso, è bene che tu consulti la tua disciplina regionale, perché anche se possiedi tale titolo di studio potresti dover aggiornare la tua certificazione HACCP.

A seguito della formazione avrai tutti gli strumenti necessari per predisporre un piano di prevenzione e di controllo del rischio e aprire un home restaurant in tutta sicurezza.

Rispetto degli adempimenti fiscali

Per quanto riguarda la disciplina fiscale, nel caso in cui tu voglia svolgere l’attività in maniera non abituale, non è necessario aprire una partita IVA. In questo caso è sufficiente rilasciare una ricevuta per prestazione occasionale. Qualora tu voglia svolgere l’attività in maniera abituale invece, sarà necessario aprire una partita IVA.

Inoltre i lavoratori occasionali sono esentati  dall’obbligo contributivo nel caso in cui il reddito lordo annuo percepito sia inferiore ai 5000. Ti consigliamo, in ogni caso, di consultare il tuo commercialista di fiducia, che ti aiuterà a valutare la soluzione più adatta al tuo home restaurant.

Quali sono i vantaggi di aprire un home restaurant?

A questo punto forse ti starai chiedendo: “Mi conviene davvero aprire un home restaurant?”.

Senz’altro l’assenza di una disciplina specifica pone alcuni ostacoli iniziali per l’esercizio dell’attività. Tuttavia, aprire un home restaurant è molto più economico rispetto ad intraprendere un’attività di ristorazione tradizionale. Ad esempio, non dovrai sostenere dei costi per affittare dei locali o acquistare attrezzature professionali. I costi, di fatto si riducono a quelli delle materie prime.

Inoltre, similmente a tutte le forme di smart working, aprire un home restaurant consente di conciliare maggiormente la vita domestica con quella lavorativa. Certamente va considerato che il numero di coperti sarà più limitato rispetto a quello di un ristorante tradizione, ma per iniziare a svolgere un’attività più “in piccolo” questa soluzione potrebbe essere ottimale. In questo modo potrai sbizzarrirti in cucina e creare un ambiente accogliente, facendo sentire i tuoi ospiti realmente “a casa”!